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domenica 29 marzo 2015

Amianto: da rifiuto tossico a risorsa utile con il siero di latte

La soluzione inventata dall’università di Bologna per rendere innocuo l’Eternit: associarlo in una reazione chimica al siero di latte


di Alessandra Battistel







In attesa che entri in vigore la normativa europea, che obbliga entro il 2020 a sostituire le discariche, la Francia per denaturare le fibre di amianto utilizza la lampada al plasma, efficace ma costosa (900 €/Ton). A prezzi largamente inferiori (140 €/Ton), in Italia l’amianto viene imballato e smaltito in discariche, cave di pietra esausta rivestite di polimeri. Scelta che comporta elevate criticità. Nelle discariche le balle di amianto vengono pressate per essere meglio infossate. Pratica pericolosissima perché frantuma l’amianto all’interno degli imballi, rendendolo volatile e quindi cancerogeno nel momento in cui, fra 20-30 anni, l’involucro di plastica inevitabilmente cederà e le fibre si libereranno inquinando le falde acquifere.

Varrebbe la pena di approfondire una soluzione tutta italiana inventata a Bologna,dall’equipe universitaria del Professor Norberto Roveri, del dipartimento di Chimica. Si tratta di una reazione chimica che riesce a rendere innocuo l’Eternit associandolo agli scarti industriali provenienti dai caseifici. Dalla reazione delle due materie tossiche, si potrebbero ricavare prodotti utili e commerciabili, dai fertilizzanti all’idropittura.

Qual è il problema? Cosa manca? La verifica e valutazione del Ministero dell’Ambiente, a cui il professor Roveri sta chiedendo udienza da qualche anno, ma finora per valutare questo progetto non c’è mai stato tempo. Eppure ogni territorio potrebbe avere il proprio impianto di trasformazione dell’Eternit. Speriamo solo che non passino anni di rimpalli burocratici per verificare la validità o meno del processo, perché intanto il mesotelioma continua a mietere vittime.

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